Léon: profession killer! Un omaggio alla violenza stilizzata e all'improbabile amicizia tra due anime perse

blog 2024-11-25 0Browse 0
Léon: profession killer! Un omaggio alla violenza stilizzata e all'improbabile amicizia tra due anime perse

Nel panorama cinematografico del 1994, Léon si erge come una perla nera, un diamante grezzo che brilla di luce propria grazie a una regia magistrale di Luc Besson, uno stile visivo inconfondibile e una storia che tocca temi universali come la solitudine, il dolore e la ricerca di redenzione.

Il film narra le vicende di Léon, un killer professionista solitario e letale, interpretato da Jean Reno con una fredda maestosità. La sua vita monotona, scandita da esecuzioni precise e senza scrupoli, viene sconvolta dall’arrivo di Mathilda, una ragazzina dodicenne interpretata dalla bravissima Natalie Portman. I suoi genitori vengono brutalmente uccisi dalla malavita locale, lasciandola sola ed indifesa. Léon, inizialmente titubante, decide di prendersi cura di Mathilda, insegnandole il suo mestiere e offrendole un rifugio sicuro dal mondo crudele che la circonda.

Tra i due nasce un legame unico, una sorta di famiglia improbabile che trascende le convenzioni sociali. Léon diventa per Mathilda un mentore, un padre surrogato capace di insegnarle a sopravvivere in un ambiente ostile. Mathilda, a sua volta, porta un tocco di umanità e spensieratezza nella vita di Léon, spezzando la sua fredda corazza e rivelando una sensibilità nascosta.

Ma la loro serenità è destinata a durare poco. Il temibile Stansfield, interpretato da Gary Oldman in una performance indimenticabile, un agente della DEA corrotto e psicopatico, si mette sulle loro tracce. La sua ossessione per catturare Léon lo porta a compiere azioni crudeli e indiscriminate, mettendo a repentaglio la vita di Mathilda.

La violenza stilizzata: una firma distintiva del cinema di Besson

Léon è un film che non teme di mostrare la brutalità della violenza, ma lo fa in modo elegantissimo, quasi coreografico. Le scene d’azione sono fluide e precise, frutto di una regia attenta ai dettagli e di una fotografia mozzafiato curata da Thierry Arbogast.

La violenza non è mai gratuita, ma è sempre funzionale alla trama e ai personaggi. Rappresenta la dura realtà in cui Léon e Mathilda vivono, un mondo in cui la morte è sempre dietro l’angolo.

Temi universali: amore, perdita e redenzione

Oltre all’azione frenetica, Léon affronta temi universali come l’amore, la perdita e la redenzione. La storia d’amore tra Léon e Mathilda è un esempio di come due anime solitarie possano trovare conforto l’una nell’altra, creando un legame indissolubile che va oltre le convenzioni sociali.

La perdita, rappresentata dalla morte dei genitori di Mathilda, è un evento traumatico che segna profondamente la vita della ragazzina. La sua rabbia e il suo desiderio di vendetta sono comprensibili, ma Léon la guida verso una strada diversa, mostrandola la bellezza della compassione e del perdono.

La redenzione è un tema ricorrente in tutto il film. Léon, inizialmente uno strumento letale al servizio di una organizzazione criminale, trova in Mathilda una ragione per cambiare vita. La sua relazione con la bambina lo costringe a riflettere sui suoi crimini passati e a cercare un’uscita dalla spirale di violenza in cui è intrappolato.

Un cast stellare: Jean Reno, Natalie Portman e Gary Oldman

Attore Personaggio
Jean Reno Léon
Natalie Portman Mathilda
Gary Oldman Stansfield

Il cast di Léon è impeccabile. Jean Reno, con la sua presenza imponente e il suo sguardo penetrante, interpreta perfettamente il ruolo di Léon, un uomo tormentato dalla sua natura violenta ma capace di provare amore e compassione.

Natalie Portman, ancora giovanissima, regala una performance memorabile come Mathilda, una bambina fragile ma determinata che si ritrova a dover affrontare la crudeltà del mondo reale.

Gary Oldman, con la sua interpretazione da brividi di Stansfield, il villain psicopatico e spietato, aggiunge un tocco di follia alla trama e eleva il livello di tensione fino all’ultimo fotogramma.

Léon: profession killer è un film che lascia il segno. La storia d’amore tra Léon e Mathilda, la violenza stilizzata di Luc Besson, le performance indimenticabili del cast e i temi universali che affronta lo rendono una pietra miliare del cinema degli anni ‘90.

Un film da vedere, rivivere e apprezzare per la sua bellezza cruda e senza compromessi.

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